sabato 25 maggio 2013

Consiglio Comunale del 27 maggio 2013

Ordine del giorno Audio della seduta


Segnaliamo in particolare il punto 3: "APPROVAZIONE PIANO D'AZIONE PER L'ENERGIA SOSTENIBILE DEL COMUNE DI BORGOMANERO". Abbiamo già trattato l'argomento in un precedente post: in questa riunione il consiglio comunale è stato chiamato ad approvare il documento definitivo.

giovedì 16 maggio 2013

I derivati a Borgomanero


Il 18 aprile scorso, durante il consiglio comunale, grazie ad una mozione presentata dal consigliere del MoVimento 5 Stelle (a cui peraltro TUTTI gli altri consiglieri hanno votato contro) si è discusso di derivati, ovvero di quei prodotti finanziari che l’Amministrazione di Borgomanero ha sottoscritto nel 2006 e che oggi, a causa della perdurante crisi, obbligano il Comune a versare ogni anno cifre considerevoli (alcune centinaia di migliaia di euro) alla banca con la quale ha stipulato i contratti. Il dibattito avvenuto in consiglio dava per scontati alcuni concetti tecnici che probabilmente non tutti conoscono: cerchiamo quindi di spiegare in modo semplice e chiaro in cosa consistono i derivati che il comune ha sottoscritto.

Questi prodotti, che tecnicamente si chiamano swap, sono degli strumenti finanziari che alcune banche propongono, o almeno proponevano in passato, per permettere ai propri clienti di far fronte agli aumenti incontrollati dei costi nei prestiti a tasso variabile. Se ad esempio abbiamo un mutuo a tasso variabile e prevediamo che il tasso nel tempo aumenterà, attraverso uno swap possiamo fare come se il nostro mutuo fosse a tasso fisso. La convenienza o meno dell’operazione dipenderà dal tasso fisso concordato per lo swap e dalle variazioni nel tempo dei tassi variabili legati al nostro mutuo. Facciamo un esempio.
Supponiamo di avere un mutuo a tasso variabile e, in un periodo di crescita dei tassi, temiamo che crescano troppo, fino a non riuscire più a pagare le rate. Andiamo allora da una banca per cercare una soluzione al nostro problema, e la banca ci consiglia di fare uno swap. In pratica ci dice: «Facciamo così: io vi rimborso gli interessi a tasso variabile che voi pagate sul vostro mutuo, e voi in cambio mi pagate un interesse a tasso fisso sullo stesso capitale, nella misura di una percentuale che decidiamo, ad esempio del 5%». Se noi accettiamo la proposta, chi ci guadagna? Noi o la banca? Dipende: se i tassi variabili del nostro mutuo rimarranno per molto tempo sopra il 5% allora ci guadagneremo noi, perché tutto quello che pagheremo sopra il 5% in pratica ce lo rimborserà la banca. Se invece i tassi scenderanno e si stabilizzeranno su una percentuale inferiore al 5%, allora avremmo fatto meglio a pagarci il nostro mutuo a tasso variabile e a non stipulare lo swap.
In questo esempio abbiamo semplificato un po’ la descrizione del meccanismo, omettendo alcuni dettagli tecnici non così importanti in questo momento, per rendere chiaro e comprensibile a tutti i concetti base che costituiscono un contratto di tipo swap come quelli stipulati dal Comune di Borgomanero.
Quest’ultimo nel 2006 ha stipulato 2 swap con Unicredit Banca Mobiliare, per ristrutturare l’indebitamento del Comune da tasso variabile a tasso fisso. I debiti del Comune su cui sono stati fatti i due swap (mutui e prestiti obbligazionari) ammontavano a poco più di 16 milioni di euro. Il primo swap, di 8.685.160,71€, è stato sottoscritto il 1 giugno 2006, è partito il 31 dicembre dello stesso anno e scadrà il 31 dicembre del 2026. Ha quindi una durata ventennale. Il secondo swap, di 7.480.507,79€, è stato sottoscritto il 22 settembre 2006, è partito il 30 settembre 2007 e scadrà il 30 settembre 2025. Ha quindi una durata di 18 anni. I tassi fissi che il Comune di Borgomanero deve riconoscere alla banca sono del 4,41% su base annua per il primo swap e del 4,20% per il secondo swap. Il tasso variabile che invece la banca è tenuta a versare al Comune è quello relativo all’indice Euribor a sei mesi, il cui valore ovviamente cambia nel tempo. In pratica, quando l’Euribor supera il 4,20% (o il 4,41% per i secondo swap) il Comune ci guadagna, mentre quando è inferiore a quei tassi, il Comune ci perde.
Purtroppo per il Comune (e soprattutto per i suoi cittadini, dato che a sborsare sono sempre loro) l’andamento dell’Euribor negli anni è quello che si vede nel seguente grafico:

Andamento tasso Euribor 6 mesi dal 1999 ad oggi

Le linee rosse orizzontali indicano i tassi del 4,20% e del 4,41%, quelli oltre al quale il Comune ci guadagna. I pallini verdi indicano invece il momento in cui i due swap sono iniziati. Come si può notare, se per un breve periodo il Comune ci ha guadagnato un pochino (anche se il primo swap è addirittura partito in perdita!) poco dopo c’è stato un “tracollo” dei tassi dovuto alla purtroppo famosa crisi americana dei subprime. Il 15 settembre 2008 è il giorno in cui la Lehman Brothers dichiarò bancarotta: guardate nel grafico cosa è succeso in quel periodo! Da quel momento i tassi sono crollati, e pare non abbiano alcuna intenzione di riprendersi. Al momento in cui scriviamo, ad esempio, l’Euribor a sei mesi è allo 0,30% (zero virgola trenta percento!)

A causa di questa situazione il Comune, anzi, i cittadini, ci stanno perdendo parecchi soldi. Nel 2010 i flussi negativi per il Comune sono stati di 479.574,2€; nel 2011 di ulteriori 396.918,58€; nel 2012 di altri 385.949,92. Per il 2013, visto l'andamento attuale del grafico, non si prevedono particolari miglioramenti.
Cosa può fare l’Amministrazione per uscire da questa situazione? Le strade sono le seguenti:

  1. Non fare nulla, ovvero continuare a pagare fino alla scadenza naturale dei contratti: è quello che sta facendo.
  2. Chiudere l’investimento. Il contratto prevede che possa essere chiuso prima della data di scadenza, ma questo comporta dei costi da parte di chi ci sta perdendo, per compensare i mancati guadagni della controparte. Il mark to market, ovvero la cifra che il Comune dovrebbe pagare alla banca per chiudere i contratti, era di 1.427.828€ per il primo swap e di 1.151.365€ per il secondo al 31/12/2012. Questo significa che chiudere gli swap costerebbe al Comune due milioni e mezzo di euro!
  3. Cercare un accordo con la banca. Vista l’eccezionalità della situazione finanziaria mondiale, si potrebbe cercare di raggiungere con la banca un accordo transattivo, cioè rinegoziare i termini per la chiusura degli swap, pagando una cifra inferiore rispetto al mark to market. Se ci fossero i presupposti per intraprendere un’azione legale nei confronti della banca (vedi punto 4), si potrebbe utilizzare questa possibilità come “leva contrattuale” per far accettare l’accordo transattivo alla banca, con un discorso del tipo: se tu banca scendi a compromessi con me Comune e raggiungiamo un accordo bene, altrimenti ti faccio causa.
  4. Avviare un’azione legale nei confronti della banca, per invalidare il contratto. Diversi comuni che hanno lo stesso problema di Borgomanero (sono purtroppo centinaia i comuni che hanno stipulato contratti simili) hanno intentato delle cause nei confronti degli istituti emittenti. Alcuni addirittura hanno sospeso i pagamenti, invocando la cosiddetta “clausola di autotutela” (ad esempio, il comune di Omegna). Molte di queste cause sono ancora in corso: con una semplice ricerca su Internet è possibile trovare molte informazioni sull'andamento di questi procedimenti. Per iniziare una causa, è però necessario valutare bene se ci siano i presupposti per farlo, che possono essere di diversi tipi: vizi di forma nei contratti in essere, mancanza di competenza di chi ha firmato i contratti, eventuali costi occulti a favore della banca, eventuali conflitti di interesse, eccetera. Questa è una strada che, a nostro avviso, il Comune di Borgomanero dovrebbe valutare seriamente, attraverso la consulenza legale di uno studio specializzato. Questa è esattamente la richiesta che abbiamo fatto attraverso la mozione presentata in consiglio comunale. Come già detto, la mozione è stata sonoramente bocciata (non solo dalla maggioranza ma anche dal resto dell’opposizione). La motivazione di questa bocciatura è stata, sostanzialmente, che quello che abbiamo chiesto, l’Amministrazione lo sta già facendo. Bene. Vedremo come evolverà la situazione: vi terremo informati!


giovedì 9 maggio 2013

Nuova sezione del blog: resoconti dei consigli comunali.


Da oggi è presente sul blog, nella barra qui a sinistra, una nuova sezione contenente i resoconti delle sedute dei consigli comunali, con evidenziate le nostre proposte, mozioni, interrogazioni, interventi. Potrete così seguire meglio quello che facciamo in consiglio comunale, commentare, intervenire, proporre, darci consigli.