venerdì 7 dicembre 2012

NO alla discarica di AMIANTO a Borgomanero!


Il progetto per la realizzazione di una discarica di amianto a Borgomanero sta procedendo, nonostante il parere negativo espresso dal Comune. L'opera è stata proposta dalla ditta borgomanerese Savoini Rag. Luigi di Savoini Giuseppe & C s.a.s. Terre Refrattarie, la stessa società che gestisce l'attività estrattiva di minerali di caolino e di argilla in località “Cumiona”, a Borgomanero. Una parte della miniera è ormai esaurita, quello che rimane è un enorme buco, che la ditta vorrebbe utilizzare per realizzare un “IMPIANTO DI SMALTIMENTO PER RIFIUTI NON PERICOLOSI MONODEDICATO A MATERIALE CONTENENTE CEMENTO AMIANTO”. La società ha inoltre intenzione di continuare l'attività estrattiva in zona, e ha chiesto il rinnovo della concessione mineraria. La Regione Piemonte sta procedendo con la valutazione di impatto ambientale (VIA) sia per la discarica di amianto che per il rinnovo dell'attività estrattiva. Chiunque (singoli cittadini, enti, associazioni, ecc...) ha la possibilità di presentare delle osservazioni al progetto, entro il 7 gennaio 2013.

Il progetto di discarica presentato in Regione Piemonte è consultabile qui, cercando la sezione “Valutazione d'Impatto Ambientale del progetto Rinnovo concessione mineraria “Cumiona” localizzato nel comune di Borgomanero (NO)”.

Le osservazioni al progetto possono essere inviate entro il 7 gennaio 2013 via mail, oppure via posta elettronica certificata oppure tramite posta tradizionale a:
Regione Piemonte, Direzione Ambiente, Settore Compatibilità Ambientale e Procedure Integrate
Via Principe Amedeo 17, 10123, TORINO
Tel. 011.432.1410, fax. 011.432.3771.

E' molto importante che i cittadini siano ben informati su un progetto che, anche se proposto da un privato, può avere impatto sulla salute di tutti gli abitanti di Borgomanero e dei comuni limitrofi. Il progetto prevede che nella discarica possano essere conferite diverse tipologie di rifiuti contenenti cemento amianto, come indumenti contaminati da sostanze pericolose, terreni provenienti da siti contaminati, fanghi industriali. Inoltre, l’area è sottoposta a vincolo idrogeologico ed è molto vicina al Parco Naturale del Monte Fenera. A valle dell’area in progetto scorrono due corsi d’acqua, il Sizzone di Maggiora ed il Sizzone di Vergano. I primi edifici abitati sono a poche centinaia di metri dal sito: le frazioni di Vergano e di Piovino, il comune di Gargallo, la zona delle Fornaci e di Santa Caterina a Maggiora. Infine, il progetto prevede il trattamento di quasi 300 mila metri cubi di rifiuti, in un arco temporale di circa 9 anni.

I rischi per la salute.
L'amianto è pericoloso per la salute perché le fibre che lo compongono, oltre mille volte più sottili di un capello umano, possono essere inalate e depositarsi nei polmoni, provocando in alcuni casi una forma tumorale chiamata mesotelioma pleurico. E' importante ricordare che possono passare anche più di 20 anni tra la prima esposizione all'amianto e l'insorgenza del mesotelioma e che il rischio non diminuisce una volta eliminata l'esposizione, ma rimane costante per tutta la vita. Non esiste una soglia oltre la quale si può essere certi della pericolosità dell'amianto: in teoria anche una sola fibra può provocare il cancro, ma i rischi aumentano con l'aumentare dell'esposizione sia in termini di tempo sia di quantità e sono molto elevati nelle persone che hanno lavorato in fabbriche per la produzione o la lavorazione di oggetti contenenti amianto. Anche i familiari di questi lavoratori sono a rischio, dal momento che le fibre di amianto si possono attaccare ai vestiti e arrivare dal posto di lavoro fino a casa. Queste ed altre informazioni sui pericoli dell'esposizione da amianto  sono reperibili sul sito dell'AIRC - Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Per quanto riguarda l'area della Cumiona, la principale preoccupazione è sulla sua vicinanza ai centri abitati: eventuali dispersioni di fibre di amianto durante il trasporto e lo stoccaggio sarebbero molto pericolose per la nostra salute.

Le alternative alla discarica.
L'interramento dell'amianto non è la soluzione al problema: poco per volta gli imballaggi che lo contengono si degradano, permettendo il rilascio delle fibre nel percolato, con inevitabile inquinamento del suolo e delle acque. Interrare l'amianto non risolve il problema ma lo sposta nel tempo, mettendo a rischio l'ambiente e la salute umana e dando in eredità alle generazioni future la ricerca di soluzioni definitive. Già oggi esistono alternative tecnologicamente più avanzate dello smaltimento in discarica. L'amianto può essere “inertizzato”, cioè reso assolutamente innocuo attraverso processi di cristallizzazione che ne eliminano le fibre. Il materiale risultante da questi processi può addirittura essere riciclato, diventando materia prima per altri processi industriali. Attraverso queste tecnologie, quindi, l'amianto da problema diventa una nuova risorsa!


Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure.